sabato 5 giugno 2010

Contaminazioni: nati dal fango

Arte ed immagini per capire l’accoglienza

Mostra benefica per l’A.M.A. - Associazione Marostica Accoglie

Marostica, Castello Inferiore, da sabato 5 a domenica 13 giugno 2010


Lorenzo Zanovello e Beppe Ortile – NATI dal FANGO

Testo di presentazione in mostra

È facile rimanere colpiti e, nel contempo turbati, dalle immagini che presenti in questa mostra. Ed è altrettanto facile lasciare che i sentimenti che queste immagini evocano, aprano i nostri occhi sulla difficile realtà vissuta da tanti ragazzi ucraini contaminati dalle radiazioni della centrale nucleare di Chernobyl. La nostra memoria collettiva è legata a quel triste evento che appare ormai lontano, ma le cui terribili conseguenze ancor oggi sono evidenti.

Ecco quindi la scelta, da parte dell’A.M.A. - Associazione Marostica Accoglie, di impegnarsi in maniera diretta per far conoscere le attività svolte e quelle in corso, e per raccogliere fondi a sostegno del reparto pediatrico dell’Istituto di cancro e clinica di neurologia pediatrica di Kiev.

Se da un lato quindi è più che naturale lasciarsi toccare nel profondo dagli sguardi di questi ragazzi e prodigarsi per loro, dall’altro trovare una forma comunicativa che ne trasmetta il senso non è semplice.

Anche a questo serve l’arte.

Lorenzo Zanovello e Beppe Ortile hanno deciso di esporsi in prima persona e mettere a disposizione la propria creatività per un fine benefico ben preciso. Hanno affrontato con delicatezza e forte motivazione un tema dai risvolti umani che non possono lasciare indifferente nessuno. Ed ecco perché la scelta di trovare un denominatore comune nel titolo “nati nel fango”, titolo evocativo da un lato rispetto alla terra, o meglio l’argilla, modellata, dall’altro i luoghi di provenienza, umidi e tropicali, dai quali nascono i grandi bambù.

Ma non solo.

Le opere di Zanovello risentono del percorso fatto in questi anni dal designer novese, sia rispetto a quella che è la sua attività aziendale, sia e ancor più rispetto a quella che è la sua parallela produzione artistica. I suoi pezzi, forme classiche della tradizione poste in evidenza su di un supporto bianco neutro e caratterizzate da smalti uniformi. L’impatto del colore, anzi delle varie tipologie di colore scelte per staccare dai tradizionali decori novesi, sono abbinate all’apparente cedimento strutturale del pezzo ceramico. Una metafora della condizione umana, il cui corpo esiste, è reale e ben definito, ma che si trova ad essere contaminata e per questo distorta dalla naturale sua evoluzione. Mi permetto di aggiungere che conosco Lorenzo da molti anni e posso assicurare che nei suoi occhi, specchio dell’anima, è possibile vedere la stessa purezza che ritroviamo nei bambini e nei ragazzi visti in foto.

Ortile, dal canto suo, pone all’attenzione del mondo degli oggetti che sono di per sé incredibili, stante il fascino che emanano grazie a delle forme naturali, ma a cui i nostri occhi non sono abituati a pensare. Il valore aggiunto viene poi dalla trattazione delle superfici e della loro irripetibile unicità.

Il messaggio finale è chiaro: “Crediamo in questa iniziativa e, fortunatamente, abbiamo la possibilità di esprimerci e insieme dare il nostro contributo. Tutto qui.”


...direi che non c'è altro da dire...

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